U N A T I M E L I N E D I E M O Z I O N I E C R E A T I V I T A’
Lei è stylist di professione, pertanto di “arredamento e tutto ciò che vi sta dietro” la sa davvero lunga. Pur essendo come me grande appassionata di design, pensa pure lei che la casa deve essere viva e mai troppo asettica. Se dovessi dire com’è casa sua, direi è una casa che la rispecchia: c’è il rigore di alcuni pezzi di design come l’amore per il recupero dei vecchi cimeli di famiglia. In questo è davvero insuperabile. E’ in grado di attualizzare qualsiasi cosa.

Ad un vecchio comò è capace di dare nuovo splendore. Non ho la più pallida idea di dove abbia potuto comprare questi gioiellini di pomoli, ma da buona stylist sa dove si trova l’introvabile. Ed è così che con una pennellata di bianco, pomoli nuovi e righe grigie sul top tutto diventa molto “ Côte d’Azur”. So chic!
Ho deciso di farle qualche domanda perché sia lei a raccontarsi in una cosa così personale come casa propria.

Chiara’s room: “La tua casa ti piace?”
Amica: “Sì, soprattutto l’interno. L’esterno verrà ripreso in mano e rivoluzionato non appena sarà possibile. Dell’ interno mi piace invece tutto. La cosa di cui sono più contenta è essere riuscita ad arredare in modo a-temporale.”
Chiara’s room: “Cioè, cosa intendi?”
Amica: “Intendo dire che è difficile dare un’età ad un tipo di arredo di questo genere. Ci sono dei pezzi moderni sì, ma ci sono anche i mobili restaurati della mia nonna a cui sono davvero affezionata.”
Chiara’s room: “Cosa senti più tuo?”
Amica: “L’idea di aver creato un open-space funzionale dove zona cottura e living convivono perfettamente.”
Chiara’s room: “Hai avuto carta bianca nella progettazione della casa?”
Amica: “Sì. Direi di sì. Mio marito mi ha lasciata libera di esprimermi e anche lui è contento del risultato ottenuto. Gli unici vincoli che mi hanno un po’ frenato nel progetto sono stati dei vincoli strutturali.”

Chiara’s room: “Cosa ti sembra più riuscito?”
Amica: “All’ origine, la casa aveva quel classico corridoio ingombrante e mal sfruttato tipico delle vecchie case. Siamo riusciti a re-inventare il corridoio. Ora è il punto d’ingresso principale alla zona giorno e alla zona notte, ma anche una timeline dei nostri viaggi. Alla parete da anni appendiamo le foto in bianco e nero che hanno per soggetto le città e i paesaggi dei nostri viaggi. Al centro di questa parete, c’è uno specchio recuperato su cui scrivo il mio personale inno alla felicità. Praticamente un po’ come il tuo “100 Happy Days in a row”…”
Chiara’s room: “Già, il concetto è identico”

Chiara’s room: “Dimmi, cosa non deve mai mancare a casa tua?”
Amica: “Non devono mai mancare i fiori. E anche gli objets trouvés. Sono davvero felice di aver ridato lustro ai mobili della mia cara nonna. E li custodisco davvero come piccoli tesori.”