Cala il sipario su Giardini Aperti FVG 2019: un’edizione che verrà ricordata per il meteo “british” e per la tanta pioggia che ha compromesso la giornata di domenica 19 maggio.
Quest’anno, per me e la mia famiglia, l’evento aveva un significato speciale.
Quando il comitato organizzativo ci ha chiesto se ce la sentivamo di aprire il giardino comunque, dopo un primo momento di incertezza, abbiamo risposto che era nostro volere farlo.
Cinquemila metri di giardino da gestire non sono uno scherzo per un giardiniere esperto, figuriamoci per chi non si è mai occupato del giardino prima di allora.


Alcuni visitatori in visita al giardino la prima domenica di Giardini Aperti. Photo credits © Marisa Coletti
Tuttavia, la volontà ferrea nel voler avere un giardino da mostrare con orgoglio in occasione di Giardini Aperti e tanto lavoro e dedizione, ci hanno permesso di riuscire nell’impresa (a parte la sconfitta inequivocabile nella lotta alle talpe).


Sebbene le piogge abbondantissime siano state un ostacolo per le attività in giardino, è anche vero che hanno contribuito a rendere il prato e il fogliame di un verde brillante. Le rose poi, concimate a dovere e bagnate costantemente da una pioggia inglese, erano sane, robuste e piene di boccioli.



Ci sono tantissime persone che io e la mia famiglia dobbiamo ringraziare per l’aiuto datoci in giardino: scelgo di ringraziarne una in modo appropriato, visto che senza la sua preziosa guida avremmo potuto fare errori grossolani. Grazie Sandra!

Poi, se c’è una cosa che abbiamo sentito un po’ tutti, è che Esta era lì con noi, a spronarci ad andare avanti nel togliere le erbacce, nel distribuire lo sfalcio e così via.

Ma veniamo alle due giornate di Giardini Aperti: domenica 19 maggio, ovvero il giorno in cui aprivamo ufficialmente per Giardini Aperti, abbiamo potuto vivere due momenti molto toccanti. Al mattino sono stati letti alcuni testi tratti dal libro Hoc Erat In Votis scritto da Esta nel 2012. I brani sono stati intervallati dalle musiche di Debussy suonate al pianoforte dal Maestro Scodellaro.
Nel pomeriggio, Francesco Zanin, giardiniere con la grande passione per gli iris, ha presentato un iris da lui creato ed ibridato dedicandolo a Esta. È stato un momento molto piacevole e commovente.

Sebbene il tempo fosse brutto e la giornata molto fredda abbiamo avuto comunque diversi visitatori venuti ad omaggiare Esta.
Domenica scorsa, grazie ad un meteo finalmente primaverile, gli appassionati sono riusciti a visitare il giardino con il sole e senza inzupparsi d’acqua!

I leggii che riportavano alcuni testi del libro Hoc Erat in Votis dislocati in diversi punti hanno fatto un po’ da guida alla visita al giardino. Abbiamo omaggiato i visitatori con dei pacchettini contenenti dei semini da piantare in giardino, una sorta di ricordo del “Giardino di Esta” che devo ad una bellissima idea della mia amica Elena Rizzardo.


La Diamond Chair di Harry Bertoia 2:1. Un ringraziamento particolare alla
famiglia Bertoia. Photo credits © Chiara’s room

Poi, ad impreziosire il giardino, quest’anno c’erano due grandi sculture in giardino: una Diamond Chair di Harry Bertoia in versione maxi che la famiglia Bertoia ci ha prestato per l’occasione e la grande sfera geodetica di Enzo Morson in bambù intrecciato.

Giardini Aperti si è svolto così come ci speravamo: è stato un giorno gioioso ed emozionante per celebrare la passione di Esta per quello che da sempre è stato il progetto a lei più caro: il suo bellissimo giardino.
Chiara Orlando
Per avere maggiori informazioni su Giardini Aperti, contattare: http://www.amicingiardino.it/giardini-aperti