Tratto dall’omonimo libro di Giacomo Mazzariol, Mio fratello rincorre i dinosauri è ora nelle sale, dopo aver incassato gli applausi di un pubblico molto commosso a Venezia 76.

A differenza di ciò che si può pensare, girare un film di questo genere non dev’essere stata cosa facile: il rischio di trattare con leggerezza o in modo oppressivo una tematica complessa come quella della diversità, era una possibilità non così remota.
Stefano Cipani tuttavia non sbaglia: egli, alla sua opera prima, alterna momenti di freschezza e commozione a attimi in cui invita lo spettatore a riflettere. Sin dalle prime scene di questo suo primo lungometraggio, è facile comprendere quando egli sia dotato di una sensibilità e di un’attenzione non comune.


Il resto del grosso lavoro lo fa un cast in cui si avverte grande sintonia e complicità: attori maturi come Alessandro Gassman, Isabella Ragonese e Rossy De Palma “tendono la mano” ad un cast di giovanissimi per nulla spaventati dal compito delicato a cui sono stati assegnati: quello di raccontare una vicenda in cui si mescolano famiglia, amicizie, adolescenza ed ovviamente il rapporto con chi è speciale.
Alla conferenza stampa di Mio fratello rincorre i dinosauri è stato detto che questo film piacerà non solo alle famiglie, ma anche agli adolescenti. Io credo che a vederlo sarà un pubblico quanto più eterogeneo. Il motivo è molto semplice: la storia è così vibrante e vera che una volta finito il film, ringraziamo il regista per un regalo sincero e pulito come questo.
Francesco Gheghi (nei panni di Jack), Roberto Nocchi, Edoardo Pagliai, Saul Nanni e Arianna Becheroni sono gli amici che tutti abbiamo avuto da ragazzini.
In quanto al piccolo e straordinario Lorenzo Sisto (Gio nella pellicola), la sua spontaneità e gestualità sono stati come vedere un grande arcobaleno dopo decine di giorni di pioggia.
Chiara Orlando