Le Giornate della Luce, un capolavoro di 6^ edizione

Si è chiusa ieri sera al Cinema Miotto di Spilimbergo la sesta edizione delle Giornate della Luce, il festival che si pregia di raccontare il cinema attraverso l’uso della luce e quindi della fotografia. Dal 21 agosto al 29 agosto, la cittadina di Spilimbergo, ma anche Pordenone, Codroipo, Sequals, San Vito al Tagliamento, Casarsa della Delizia e Maniago si sono trasformate in quinte sceniche d’eccezione per i tanti eventi previsti.
E quest’anno più che mai, la rassegna Le Giornate della Luce ha offerto un parterre di grandi ospiti, mostre, conversazioni e corsi.
Il segreto della riuscita di questa rassegna sta nella sua regia: Gloria De Antoni e Donato Guerra non hanno mollato l’idea del festival anche quando quest’anno tutto sembrava andare per il verso storto, ovvero quando gli altri festival cinematografici, uno dopo l’altro, annunciavano che non ci sarebbe stata un’edizione 2020.
Gloria De Antoni e Donato Guerra invece ci hanno sempre creduto e hanno vinto quella che sembrava una sfida impossibile, producendo un piccolo grande capolavoro di qualità ed organizzazione.

Interessante anche il canovaccio scelto per la rassegna Le Giornate della Luce, dove i generi si mescolano e si confondono, ma in cui la fotografia è il fil rouge di tutta la manifestazione.

Da sx, Valentina Lanza, Steve Della Casa, Gloria De Antonia in diretta su Hollywood Party

Anche quest’anno gli ospiti brillanti non sono mancati: un vero regalo per il cuore e per il nostro umore ce l’ha fatto Steve Della Casa in occasione della conversazione con una preparatissima Silvia Moras. L’eclettico conduttore ha raccontato tanti aneddoti e la storia dell’horror italiano con il suo documentario Boia, Maschere e Segreti, l’Horror italiano degli anni Settanta (2019).

Un altro scatto dalla diretta di Hollywood Party da Palazzo Tadea. Da sx, Valentina Lanza, Steve Dalla Casa e Gloria De Antoni

Lo stesso Steve Della Casa ha poi condotto anche una diretta live di Hollywood Party da Palazzo Tadea a Spilimbergo, facendoci respirare l’aria frizzante del backstage dell’iconico set radiofonico.

Il tre volte premio Oscar Vittorio Storaro

Al Cinemazero, Vittorio Storaro, in diretta da casa sua, ci fatto sentire piccoli, piccoli: “La luce – afferma Storaro – non viene vista solo con i nostri occhi, ma essendo fatta di energia, noi riceviamo una vibrazione che cambia il nostro metabolismo, la pressione sanguigna, ci cambia l’emozione.”
Storaro, per chi non lo sapesse, è stato premiato con ben tre Oscar per la migliore fortografia nel 1980 per Apocalypse Now, nel 1982 per Reds e nel 1988 per L’Ultimo Imperatore e vanta collaborazioni con i registi più prestigiosi al mondo. Piacevolissimo il suo intervento e il modo in cui ha raccontato il lavoro con i maestri del cinema e del suo recente lavoro per Woody Allen, poi proiettato in sala “Wonder Wheel”.

Da sx, Paola Dalle Molle, Masolino d’Amico, Mario Sesti.

Un altro incontro molto interessante è stato a mio avviso il corso di formazione dell’ordine dei giornalisti in cui, dopo una clip video piacevolissima di Oreste De Fornari, di cui tutti vorremmo avere la memoria e il garbo, sono intervenuti Paola Dalle Molle, Masolino d’Amico, Mario Sesti. D’Amico e Sesti ci hanno affascinato con la loro cultura di cinema, raccontandoci aneddoti curiosi e analizzando quanto la figura del giornalista cinematografico sia cambiata nel corso degli anni.

Giancarlo Giannini sul palco del Cinema Miotto con Gloria De Antoni

Ieri sera c’è stata poi la serata di chiusura de Le Giornate della Luce con la partecipazione straordinaria di Giancarlo Giannini, la cui voce non si capisce ancora perché non sia patrimonio dell’Unesco o simili.
Giannini ha letto alcune poesie e poi ha conversato con Gloria De Antoni ricordando Monicelli di cui è stato proiettato poi il film IL MALE OSCURO (1990).

Il Cinema Miotto ieri sera era gremito per Giannini e per la premiazione alle pellicole con Il Quarzo di Spilimbergo – Light Award con Il Quarzo del Pubblico.
Ciò che ci auspichiamo è che il pubblico premi con la propria presenza anche le programmazioni cinematografiche future. Una cittadina come Spilimbergo se lo meriterebbe.

Chiara Orlando

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